IPS “GARBIN”: School Ambassador of Europa

Siamo 3 studentesse dell’IPS “Garbin” di Schio che, quest’anno scolastico, hanno deciso di partecipare ad un progetto inerente l’Unione Europea.

Tutto ha inizio nel mese di dicembre 2020, nel periodo di pienapandemia, quando, durante una lezione, i nostri professori Giorgio Ebalginelli e Michele Trabucco proposero a noi ragazzi del “settore commerciale” di prendere parte al progetto chiamato “European Parliament Ambassador School”.

Il progetto in origine non era quello che poi effettivamente è stato realizzato, ma è stato modificato in corso d’opera a causa della pandemia e per i tempi stretti.

Il gruppo era ed è formato da studenti di varie classi ed età, suddivisi in 3 sottogruppi per ripartire meglio le ricerche da fare, seguiti da professori di diverse discipline.

Le tematiche affrontate dai 3 sottogruppi sono state: “CECA-CEE”, “European Parliament” e “Viaggio verso Maastricht”. Concretamente, nell’area “CECA-CEE” abbiamo approfondito i Trattati con i quali l’Unione Europea ha iniziato il suo percorso fino ad arrivare ai giorni nostri; con “European Parliament” abbiamo descritto com’è nato il Parlamento Europeo e le evoluzioni che ha subito nel corso dei vari anni; mentre nel “Viaggio verso Maastricht” ci siamo soffermate soprattutto su quanto è successo prima della firma del Trattato istitutivo dell’Unione Europea.

Nel corso dei mesi di ricerca e indagine abbiamo anche avuto l’opportunità di esporre quanto fatto al Capo Ufficio stampa del Parlamento Europeo in Italia, il dott. Maurizio Molinari. Successivamente siamo riusciti ad organizzare un Incontro Informativo su Google Meet con la dott.ssa Chiara Landolfo, referente per le relazioni con le università e le scuole presso l’E.P.L.O. (European Parliament Liaison Office) di Milano.

Qui di seguito le tre allieve del Gruppo soprannominato “Argonaute” brevemente si presentano.

«Sono Beatrice Spagnolo, ho 19 anni e questo è il mio primo anno scolastico all’Istituto Garbin: verso gennaio mi è stato chiesto di partecipare a questo progetto sull’Europa; al momento della proposta, se devo dire la verità, ero molto indecisa sulla scelta, ma alla fine ho accettato.

Siamo partiti come un unico team che successivamente si è suddiviso in piccoli gruppetti per distribuire meglio il lavoro.

Abbiamo passato ore e ore al pomeriggio davanti al computerper realizzare al meglio questo progetto. Grazie a tutto ciò ho avuto la possibilità di crescere sia a livello mentale che nel senso di responsabilità. Un grazie di cuore lo devo alle mie compagne con cui ho condiviso tutto e ai Professori ed alla Scuola che ci ha dato questa bellissima opportunità. Grazie».

«Io mi chiamo Silvia Esposito e frequento la classe 4a del settore economico all’IPS Garbin di Schio.

Tutto è iniziato durante una normalissima lezione in Meet con il professore di Religione, Michele Trabucco, il quale ha proposto di partecipare ad un progetto che, da subito, mi ha molto presa.

Subito dopo aver dato la conferma della mia partecipazione, mi sono però resa conto che avrebbe portato via molto tempo allo studio e al tempo libero, cosa cui non sapevo se sarei riuscita a rinunciare. Ho aspettato, tuttavia, la riunione dove venivano date le direttive iniziali, e infine mi sono lasciata convincere totalmente. Subito dopo quel Meet, la mia mente aveva già iniziato a pensare a idee e spunti da poter approfondire e infatti, già dopo alcuni giorni, la situazione stava prendendo una sua precisa configurazione anche grazie al supporto del professor Giorgio Ebalginelli: insomma, avevamo più di una pista su cui indagare e scavare.

Non nascondo che sia stata dura, ci sono stati giorni in cui siamo rimaste su Meet anche fino alle 20:00 di sera lavorando ininterrottamente tutto il pomeriggio al computer. Però avevamo il supporto l’una dell’altra e di conseguenza il peso del lavoro veniva alleggerito dall’allegria ed energia che ognuna di noi riusciva a portare.

Sono stati mesi di grande crescita personale e culturale, alla quale io devo molto. Insomma, alla fine credo che a volte basti lasciarsi andare un po’ per scoprire il bello della vita, se invece si rimane nella “comfort zone” si va ben poco lontani».

«Sono Alessia Sartori, ho 18 anni e frequento la classe 3a del Garbin, nell’indirizzo commerciale. Per me aver partecipato al Progetto Ambassador è stata un’esperienza impegnativa, ma allo stesso tempo piacevole. Impegnativa perché ci ha portato via molte ore che avremo potuto dedicare allo studio o al tempo libero, ma che per scelta nostra ha riempito le nostre giornate restando in collegamento in Meet per tante ore. Piacevole, perché grazie a questo progetto ho avuto l’opportunità di conoscere e collaborare con Silvia e Beatrice un anno più grandi di me, che non conoscevo, e grazie a loro sento di essere maturata molto nel corso di questi mesi».

Articolo e foto tratte da L'informatore di Schio