IV Novembre | Perché ricordiamo

Perché ricordiamo il IV novembre

La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è una giornata celebrativa nazionale italiana.

Il 4 novembre l’Italia ricorda l’Armistizio di Villa Giusti, entrato in vigore il 4 novembre 1918, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.


Il 4 novembre terminava la Prima Guerra Mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto” nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma e con il Regio Decreto n. 1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa Nazionale.


In questa giornata si intende ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e di oggi.


Storia del 4 novembre
Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l'unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall'età liberale, al Fascismo, all'Italia repubblicana. Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all'Altare della Patria a Roma.
Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell'Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell'Unità d'Italia.
Fino al 1976, il 4 novembre è stato un giorno festivo. Dal 1977, in pieno clima di austerity, a causa della riforma del calendario delle festività nazionali introdotta con la legge n° 54 del 5 marzo 1977, la ricorrenza è stata resa "festa mobile", con le celebrazioni che hanno luogo, ancora oggi, alla prima domenica di novembre.
Nel corso degli anni ottanta e novanta la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando ma negli anni duemila, grazie all'impulso dato dall'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che fu protagonista, all'inizio del XXI secolo, di una più generale azione di valorizzazione dei simboli patri italiani, la festa è tornata a celebrazioni più ampie e diffuse.


Perché l’Amministrazione Comunale organizza la commemorazione
L’amministrazione comunale assieme ai Combattenti, ai Decorati al Valor Militare, ai Congiunti dei Caduti, ai Mutilati ed Invalidi, ai Protagonisti della Guerra di Liberazione e della Lotta Partigiana, Reduci dalla Prigionia, Ex Internati e Deportati organizza la commemorazione per:
CELEBRARE l’evento conclusivo del primo conflitto mondiale che, realizzando i sogni degli artefici del Risorgimento, portò a compimento l’unità d’Italia;
TRIBUTARE un reverente commosso omaggio a quanti, fedeli al Tricolore, sacrificarono la loro giovane esistenza agli ideali di amor di Patria, di indipendenza, di libertà e di democrazia
CONFERMARE la tenace volontà di operare affinchè vengano definitivamente spenti i focolai di tensione che rappresentano un costante pericolo per l’affermazione della pace nel mondo

Schio, 4 novembre 2022


Gli studenti Carisi Chiara, Gasparini Elisabetta, Mondin Nicola, Cavedon Anna, Riva Jessica, Camparmò Lisa, Fanchin Nicole, Tatoli Francesca, Chioccarello Franco, Pozzer Gioele, Zanetti Nicola, Faye Fatou, Fanton Raffaele, Remen Shick

e i docenti proff. Scortegagna Milva ed Ebalginelli Giorgio

che in rappresentanza dell’IPS Garbin hanno partecipato alla Cerimonia organizzata congiuntamente dalle Amministrazioni di Schio, Santorso e San Vito di Leguzzano.